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766 - "La Tunisia vista con gli occhi di uno straniero" |
Il giorno 06 marzo 2013 abbiamo assistito a Tunisi presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore di Lingue di Tunisi dell’Università di Cartagine alla proiezione de "La Tunisia vista con gli occhi di uno straniero", raccolta di fotografie di Luigi (Gigi) Sorrentino, fotografo nonché lettore di Italiano presso la medesima Università. |
Si tratta di una successione di fotografie professionali montate secondo un criterio preciso e con l'aggiunta di un toccante sottofondo musicale, insomma una sorta di foto-film.
L’autore crea infatti un racconto per immagini di tutto ciò che è successo in questo paese, dal 14.01.2012 fino ad oggi, con l’intento di evidenziare la poeticità degli istanti catturati piuttosto che descrivere gli eventi stessi nella loro importanza storica.
La sua visuale vuole essere quella di colui che si sofferma sull'intensità dei gesti, dei volti, delle situazioni umane.
Sorrentino riesce a fare tutto questo egregiamente suscitando vivide emozioni nel pubblico che viene come rapito dall’intensità di alcune immagini.
Lo fa dividendo il suo lavoro in due parti: 1) prima dell’omicidio di Chokri Belaid e 2) dopo l’omicidio di Chokri Belaid, considerando la data del 6 febbraio 2013 come uno spartiacque nella storia moderna della Tunisia.
E’ sicuramente un giorno che rimarrà impresso nella memoria collettiva di molti tunisini e non: per la prima volta la Tunisia post-rivoluzione affronta un dramma di questo tipo.
La partecipazione collettiva ai funerali è corale ed è stata ben immortalata dall’occhio attento di Sorrentino che in alcune istantanee riesce a cogliere lo spirito autentico di quella storica giornata.
Non mancano poi i resoconti fotografici delle manifestazioni che sono seguite a quel 6 febbraio, a partire da quella del 10 febbraio organizzata da Ennhadha per arrivare alla manifestazione spontanea del sabato successivo. L'obiettivo di Sorrentino si sofferma su particolari che riescono a toccare il cuore di molti, come il fiore infilato nella canna del fucile di un poliziotto (metafora di pace e speranza) o negli occhi colmi di pianto e rabbia di una donna, così come delle migliaia di mani levate in aria simbolo di protesta ma anche di richiesta.
Il foto-film riesce a mantenersi sempre neutrale dal punto di vista politico, (e quali occhi possono essere più neutrali di quelli di uno straniero?), e si conclude con l’istantanea di un cartello lasciato sulla tomba di Belaid con una citazione di Antoine de Saint-Exupery sulla “diversità” come valore positivo.
Per concludere, grande successo di pubblico seguito da un interessante dibattito che ha toccato gli animi dei presenti più che mai convinti della necessità, in questo momento in Tunisia, di unire le forze piuttosto che perdersi in inutili guerre di uni contro gli altri.
Iniziativa lodevole e coraggiosa quella di Sorrentino, cronista ispirato e poetico, che meriterebbe sicuramente una replica anche in altre sedi.
Da segnalare inoltre che il Dipartimento di Italianistica dell’Université de Carthage ISTL organizzerà una giornata di studi dedicata al tema della “diversità come valore” il giorno 11 aprile 2013.
Paolo Paluzzi
La Tunisia vista con gli occhi di uno strani
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