NOSTRI PROBLEMI
La Tunisia ha potuto beneficiare di una certa notorietà all’indomani della scelta annunciata dal Premier Matteo Renzi di effettuare il suo primo viaggio all’estero in questo paese del sud mediterraneo che, pur tra mille difficoltà, sta tentando di realizzare una pacifica transizione democratica.
I significati molteplici di questa visita hanno suscitato commenti di vario tipo: da una parte il plauso di molti tunisini che hanno visto in questa scelta l’appoggio al processo democratico in atto, unico nella regione nordafricana ed un’attenzione dell’Italia alla sua riva sud, che poteva essere una premessa ad una ripresa politica del dialogo euro-mediterraneo, da un’altra parte alcuni hanno evocato l’annosa questione degli sbarchi clandestini in Italia che hanno avuto una netta accelerazione dalle cosiddette “primavere arabe” , altri l’hanno interpretata come un segno dell’autonomia italiana rispetto alla Cancelliera tedesca, altri ancora come un tentativo di incontrare a Tunisi il Ministro russo degli Esteri Lavrov, la cui visita era prevista lo stesso giorno, per tentare di arginare la crisi ucraina cosi’ come un’altra ipotesi è stata quella di considerare questa visita come un tentativo di ristabilire contatti indiretti con la Libia via la vicina Tunisia, tenuto conto dell’impossibilità al momento di averli direttamente .
Tutte queste congetture sono state possibili poichè la visita non era stata preparata come generalmente lo sono quelle programmate.
Notata l’assenza della Mogherini, Ministro degli Esteri la cui presenza era stata precedentemente annunciata.
Mehdi Jomâa, ha dichiarato dopo aver incontrato Matteo Renzi che lo scopo della visita del Premier a Tunisi è stato quello di sostenere la transizione democratica del paese e rafforzarne la sicurezza. Da parte sua Renzi ha ribadito l’importanza che accorda l’Italia alla zona mediterranea impegnandosi a farne una delle priorità del prossimo semestre italiano dell’UE.
Comunque siano andate le cose ed anche se le motivazioni del viaggio non appaiono chiare a tutti, per noi che viviamo in Tunisia, è stato un segnale di attenzione al paese che non poteva essere percepito che positivamente. La gioventù e la schiettezza del Presidente del Consiglio italiano hanno contribuito a dare l’immagine di un paese teso verso il futuro, capace di operare profonde trasformazioni nel suo paese, senza sobbarcarsi nel peso di un passato complesso e complessante che si è retto grazie alle sfumature ed alla ricerca di fragili equilibri e compromessi. In poche parole, Renzi è piaciuto perchè è anche l’espressione attesa dei nostri tempi , in cui l’agire diventa forma e contenuto dell’espressione politica e l’ideologia un freno all’azione concreta. Forse anche per questo il Premier riesce ad ottenere consensi al di là delle classiche formazioni politiche di destra e sinistra. In effetti, sempre di più i cittadini chiedono pragmatismo alla politica, cio’ che interessa è più quello che funziona che l’espressione di uno schieramento. Certo ci sono dei rischi in questa scelta di cui il populismo potrebbe essere una delle possibili conseguenze.
Matteo Renzi ha incontrato a Tunisi il Presidente Moncef Marzouki al Palazzo di Cartagine, il Primo Ministro Mehdi Jomâa alla Kasbah ed il Presidente delll'Assemblea Nazionale Constituente Mustapha Ben Jaâfar .
Per dare un segnale di sostegno alla società civile che dall’inizio della transizione democratica si batte per il rispetto e l’adozione delle libertà e dei diritti nella costituzione tunisina, Renzi ha incontrato a Sidi Bou Saïd, in maniera informale, alcune figure femminili impegnate in particolare sulla lotta per la parità di genere, privilegiando l’incontro con alcune rappresentanti delle associazioni all’incontro con rappresentanti delle forze politiche ivi compreso quelle del suo stesso partito, presente in Tunisia attraverso il Circolo PD Valenzi.
Renzi ha concluso la sua rapidissima visita pomeridiana con un incontro alla Charmeuse organizzata dall’Ambasciatore d’Italia Raimondo De Cardona in presenza di una delegazione d’imprenditori italiani operanti in Tunisia, di cui alcuni sono a capo anche di associazioni italiane. Assenti notati, i rappresentanti delle associazioni culturali italiane e quella dell’unica testata italiana in Tunisia, operante nel paese dal 1956. Erano inoltre presenti all’incontro i maggiori rappresentanti tunisini dell’UTICA.
Il Circolo PD Valenzi ha organizzato un incontro a Tunisi con i rappresentanti eletti della nostra circoscrizione Africa, Asia, Oceania ed Antartide l’On. Fedi ed il Sen.Giacobbe per discutere dei problemi e prospettive degli italiani all’estero, resisi ancora più complessi dall’ancora immobile legge sull’elezione dei COMITES.
Tra i presenti all’incontro, svoltosi nella sede del Corriere di Tunisi, S.E. De Cardona.
La vigilia del loro incontro con la collettività l’On.Fedi ed il Sen.Giacobbe avevano partecipato alla cena organizzata dalla Società Italiana di Assistenza per dare un segno forte di sostegno all’operato di questa Associazione che, malgrado le difficoltà finanziarie, tenta di interessare tutti noi al difficile destino di chi, senza mezzi e spesso anche isolato, cerca di concludere la sua vita nella dignità.
La cultura sarà in questo mese d’aprile di nuovo una protagonista discreta ma operativa con l’incontro organizzato dalle Università di Siena e di Cartagine il venerdi 4 Aprile alla Dante Alighieri il cui tema sarà un’analisi comparata delle costituzioni tunisina ed italiana e che vedrà la partecipazione dei maggiori professori di giurisprudenza tunisini ed italiani, una giornata di studi alla Facoltà di Lingue El Khadra (ISLT) il 10 aprile sul tema della“Violenza e potere nella cultura italiana”, la Settimana della cultura siciliana con la nona edizione di Saperi e Sapori del Sud, appuntamento con la Sicilia,dal 6-13 aprile, il 16 aprile 2014 presso l’Istituto Superiore degli Studi Applicati in Umanità di Mahdia una giornata di studio su “La Metamorfosi” , una serie di lectio magistralis alla Facoltà della Manuba con interventi che spazieranno dall’impegno poetico di Pasolini e Moravia alla Commedia dell’Arte, al teatro musicale tra il Seicento ed il Settecento per concludersi con il Barocco a Roma ed a Venezia. All’insegna della cultura anche l’incontro poetico musicale organizzato a Sidi Bou Said dalla Associazione di Promozione del libro tunisino e, come dice Albert Camus , “invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.”
E’ infine con orgoglio che ringraziamo i nostri cari Paolo e Mafalda di essere riusciti a superare i 10000 lettori della pagina facebook del Corriere. Se si potesse anche suscitare il desiderio di abbonarsi alla versione cartacea del giornale sarebbe un reale soffio primaverile sulla testata, primavera che come si puo’ notare con le perturbazioni meteorologiche di questi giorni tarda ad arrivare!
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