NOSTRI PROBLEMI
L’autunno, seppur all’apparenza ancora estivo, tuona e fulmina alle nostre porte e con lui arrivano le sempre e solite buone risoluzioni che saranno per lo più sciolte dalle prime piogge! Per chi studia o insegna si riprende il cammino della scuola o dell’università con un misto di dolore e di gioia, di desiderio di darsi da fare e nostalgia del dolce far niente. Nessuna stagione viene vissuta con così intensi propositi di cambiamento, come se con l’ingiallirsi delle foglie, ogni anno fosse promessa di futuri germogli possibili.
Anche la Tunisia si veste di colori autunnali e pensa alla ripresa delle attività economiche in forte stallo con l’annuncio della nuova composizione del governo Chahed, frutto di grandi compromessi e negoziazioni politiche durante tutta l’estate. Poche donne nel nuovo governo, in ribasso rispetto al governo precedente e con una netta prevalenza di politici provenienti dal partito Nidaa Tounes.
La lotta alla corruzione, all’economia sommersa, al contrabbando, al terrorismo e nel contempo la messa in atto delle riforme strutturali attese, tra le quali la semplificazione delle procedure burocratiche, quale premessa alla ripresa della fiducia del cittadino nell’amministrazione dello Stato potranno essere attuate o rimandate sine die con un grave danno alla possibile benchè difficile ripresa dell’economia? Se il mondo lancia i suoi fulmini ovunque nel mondo, l’incognita rimane dove questi cadranno e quali tuoni provocheranno con un sentimento di crescente insicurezza economica, ecologica, sociale per l’umanità tutta. C’è chi annega, c’è chi si spacca ma c’è chi si salva ancora, pensando sempre che i disastri degli uni mettano al riparo gli altri... ma la storia c’insegna che i fatti non si svolgono mai cosi linearmente ...
Alla vigilia delle elezioni municipali, la vita politica tunisina desta sempre più indifferenza nei cittadini che si allontano sempre più pericolosamente dai destini del loro paese poichè non credono più, come sei anni orsono, ad un risanamento degli organi dirigenti. Molte le imprese in difficoltà con poche speranze di ripresa in un contesto sociale che lascia poco spazio al dialogo e genera un’instabilità lavorativa alquanto elevata. Le proteste, gli scioperi continui, spingono molti a chiudere le loro imprese, specie se straniere. L’economia sommersa continua ad essere regina con grave danno alla credibilità dello Stato, la cui sovranità è seriamente intaccata anche nell’inconscio collettivo, generando attitudini e comportamenti di inciviltà, ai quali poco si era abituati in un paese in cui la premura e l’attenzione all’altro erano regola. Il “far da sè” sostituisce il “far insieme” con grande danno al vivere comune.
In Italia, come in Tunisia, all’estate torrida succede un autunno marcato da piogge torrenziali che hanno fatto già delle vittime, specie nella città di Livorno.
Si continua a discutere del fenomeno migratorio con un’estate segnata da una recrudescenza di sbarchi clandestini e con il proliferare di “sbarchi fantasmi”. Trovare un equilibrio tra accoglienza e capacità ad accogliere non è certo operazione facile, aldilà dei facili posizionamenti politici e propagandistici. D’altra parte, il disequilibrio tra nord e sud del Mediterraneo è tale che sembra quasi impossibile arginare il fenomeno. Le trattative e gli accordi con i paesi del nord africa, specie se instabili come la Libia ed in mano ad una miriade di milizie, possono generare, come dimostrato dalle ultime inchieste giornalistiche, altre forme di tratta di migranti o/e di moderna schiavitù che sono inaccettabili e feriscono l’umanità che è in noi.
Per fortuna la cultura ci salva da questo tetro panorama autunnale: in Tunisia con l’approssimarsi della “Settimana della lingua italiana” apre le porte del cinema e delle Università. L’ottobre musicale, come ogni anno, allieterà le nostre serate, tante le attività in programmazione dall’Istituto Italiano di Cultura. Alla Dante, il cineforum Maurizio Valenzi, riprenderà la sua programmazione bi-mensile dal 20 settembre. Il tema conduttore di quest’anno sarà “La Libertà”.
Anche il Comites dopo la pausa estiva riprende le sue attività. Tra le lettere e telefonate che riceve, spiccano in primo luogo le proteste di molti italiani, spesso non più giovani che si trovano costretti a fare code interminabili al sole o sotto la pioggia per rinnovare un documento. Possibile che non si pensi ad una corsia preferenziale o almeno a diversificare le corsie in funzione delle tipologie degli appuntamenti?
Ricordiamo agli italiani residenti in Tunisia che i giorni di permanenza del Comites sono il martedì ed il giovedì al 35, avenue de la Liberté, Tunisi.
A tutti i nostri lettori buona ripresa delle loro attività!
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