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Il Corriere di Tunisi “online” riporta le principali notizie pubblicate dal giornale distribuito in abbonamento e in vendita in edicola


In “lettere” la voce dei lettori che ci possono scrivere anche via email


 

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 757 – 106 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Questa seconda quindicina di aprile ha visto svolgersi in Europa il primo turno delle elezioni francesi con una vittoria del candidato socialista Hollande ed una forte affermazione del "Front National". La battaglia per il secondo turno si concluderà il 6 maggio prossimo.

Elezioni si svolgeranno in Grecia ed in altri paesi europei, rimane sempre agitato il clima in Nord Africa, in Egitto, nel Medio Oriente sopratutto in Siria, ed anche in Africa, ove le lotte d'influenza sono senza tregua, il tutto sovrastato dall'attesa dell'esito delle elezioni USA.

Saranno delle trasformazioni epocali, eravamo un miliardo due secoli orsono, siamo più di sette miliardi oggi, lo spreco pauroso delle risorse umane e l'egoismo di pochi rischia, se non si reagisce positivamente in tempo, di portarci al baratro.

Per i nostri specifici problemi, il great event è stato il rinnovo del Consiglio elettivo della CTICI, mai visti tanti soci partecipare, il neo Consiglio eletto ci sembra animato di grande buona volontà, in questo numero ci limitiamo a fare una retrospettiva storica della Camera e rinnoviamo i nostri auguri di successo agli operatori tunisini per l'Italia ed italiani per la Tunisia, i quali ne hanno un grande bisogno.

Nel prossimo numero che sarà fatto in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, daremo notizie di grandissima importanza e pubblicheremo un volume sui 150 anni dell'Unità d'Italia ed un catalogo sulla vita e le opere di Maurizio Valenzi, un grande italo-tunisino.

Non mancheremo di precisarvi e forse definitivamente svelarvi il nostro progetto editoriale, purtroppo i tempi della conclusione della ristrutturazione della nostra sede storica non potranno oggettivamente essere conclusi prima del 30 giugno prossimo.

Ricordiamo che noi, per quanto possibile, permetteremo sempre "a voi tutti di esternare il vostro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino".

Aiutateci, continuate ad aiutarci.

 


 


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 756 – 105 [nuova serie]

 

NOSTRI PROBLEMI

Questo n°105 del Corriere di Tunisi coincide con il 56° compleanno della ritrovata indipendenza della Tunisia e l'inizio del 57° anno di ininterrotta pubblicazione in questa terra che ha visto arrivare "profughi" in richiesta di asilo, i nostri antenati quasi due secoli orsono, con le loro idee di progresso e libertà ma anche con i ferri del mestiere. Non possiamo, né vogliamo dilungarci, gli innumerevoli volumi che ripercorrono e narrano la storia degli italiani, ma anche di quelli che si sono stabiliti in questo amato paese, meritano a nostro avviso attenta lettura. Per consuetudine e rispetto ricordiamo che l'avvenire si costruisce sul passato, sempre cercando di riparare gli errori commessi e di migliorare il buon lavoro fatto.

Le trasformazioni epocali che stiamo vivendo, il fatto che nel '900 gli abitanti della Tunisia erano meno di due milioni, tra i quali 1.500.000 musulmani , circa 300.000 cristiani di varia origine etnica (italiani, francesi, maltesi, greci, britannici, etc.), 150.000 ebrei (in maggioranza tunisini, ma con forti nuclei di nazionalità italiana, francese, britannica, etc) ed altre etnie religiose e politiche.

I Russi "bianchi" arrivarono nel 1917, chiesero asilo e formarono una collettività attiva e presente, i repubblicani spagnoli furono accolti nel 1937 ed anch'essi portarono attività, lavoro ed ingegno. Ogni gruppo contribui' con la sua partecipazione e cooperazione tecnica allo sviluppo ed alla prosperità propria e collettiva, promuovendo innumerevoli opere sociali ed economiche.

Oggi in Tunisia vivono più di dieci milioni di abitanti, la stragrande maggioranza è musulmana, mentre gli altri gruppi religiosi sono molto meno numerosi, ma sempre bene accetti vivendo nell'assieme in un clima di civile convivenza. La popolazione tunisina è molto giovane, profondamente segnata dalla disoccupazione e dal malgoverno di questi ultimi due decenni. Siamo convinti che il nostro modesto contributo possa continuare ad essere utile.

Avevamo promesso di indicarvi la nostra sopravvivenza (economica), lo promettiamo ai nostri abbonati, sostenitori, inserzionisti e soprattutto a coloro che hanno aderito alle nostre richieste riservando spazio per valorizzare le loro attività, culturali, economiche, sociali, etc. Non siamo ancora in grado di precisare periodicità e taglio editoriale, questo rientra nell'ambito della ristrutturazione in atto sia della nostra sede storica sia dell'evoluzione del nostro giornale che deve guardare al passato, al presente e all'avvenire.

Malgrado infinite difficoltà manteniano intatto il nostro motto "non ammainare", lasciando al destino il compito di quando tirare i remi in barca.

 


 


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 755 - 104 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Questa volta scriviamo unicamente di cose nostre, il mondo continuerà a ruotare.

E’ pero’ certo che in Italia inizia una nuova era . Il tempo della dittatura della maggioranza schiacciante e dell’opposizione che sbraita inascoltata è, a nostro avviso, definitivamente superato. Il nuovo governo dovrà governare ascoltando la maggior parte e non solo parte dei cittadini, altrimenti fallirà il suo compito.

Abbiamo visto in queste passate legislature, dei presidenti istituzionali eletti con un pugno di voti , governare con saggezza il loro settennnato. Noi auspichiamo “larghe intese”, il paese lo chiede, l’Italia ne ha bisogno e sarebbe molto saggio farlo. Chi vivrà vedrà.

I nostri specifici problemi

Parafrasando quanto ci scriveva un caro amico quando parlava del nostro lavoro per valorizzare “...quel «made  in Italy» che tanta parte ha avuto ed ha nello sviluppo economico . Avete i vostri rappresentanti parlamentari. Mi auguro che, al di là delle defatiganti e rissose vicende politiche nazionali, sappiano ottenere il giusto riconoscimento per chi, scrivendo, facendo televisione o radio, tengono alto il nome dell’Italia all”estero”.

 La Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria ha approvato il nuovo statuto e dunque dovrà eleggere il prossimo 29 marzo, in modo paritario, i suoi amministratori.

Il Circolo Italiano continua, menomale, ad essere centro di coaugulo e incontro per “tutti” intensificando sempre più le sue attività.

La Società Italiana di Assistenza deve attuare il piano di rilancio deciso durante l’assemblea generale al fine di rimpinguare le casse con le sue tradizionali grandi iniziative benefiche un po’ dimenticate ed annacquate in questi ultimi tempi, per tante giuste ragioni.

La Società Sportiva Aurora, la quale doveva vedere le sue attività e le sue proposte illuminare l’avvenire sportivo dei nostri giovani e meno giovani, in seguito all’aggiornamento delle disposizioni legislative degli statuti, ed in seguito alle assemblee straordinaria  e ordinaria, si è chiusa purtroppo in un silenzio debilitante. Ci auguriamo di prendere al più presto conoscenza del suo nuovo programma ludico-ricreativo.

Crediamo di aver fatto il giro e giriamo il quesito agli amministratori attualmente in carica: che intendete fare? Due parole, non dette ma torneremo in argomento, sul “distretto” Tunisia di cui tanto si attendeva  e si attende per il potenziamento del “made in Italy”.

Dulcis in fundo, parliamo della nostra testata, speriamo entro marzo di definire realmente la nostra  sopravvivenza e la nostra periodicità.

Con il nostro “inguaribile ottimismo” proseguiamo attivamente alla ristrutturazione della nostra sede storica del 4 Rue de Russie.

 


 


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 754 - 103 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

L’anno secondo della Rivoluzione dei Gelsomini in Tunisia, il terzo mese del Governo Monti in Italia, le prossime elezioni in Francia, in Germania, in Russia ed in tanti altri paesi nel mondo, la rapidissima evoluzione di mille problemi che sempre più incalzanti, tumultuosi e contraddittori ci investono ogni mattina.

Visto che la vita continua a sua volta ad incalzarci, non possiamo esimerci dal fare la nostra sintesi ed analisi quindicinale.

Questo 2012 dovrebbe vedere nascere la terza era Tunisina (Burghiba, Ben Ali, Costituente dopo il 14 gennaio 2011). Speriamo di vedere entro l’anno la ritrovata stabilità nel paese e che siano effettivamente gettate le basi solide per costruire un avvenire sereno ed equilibrato per una nazione tanto meritevole di affetto ed attenzione.

In questo numero del giornale proponiamo una intervista che ci ha concesso il Ministro Terzi, un dossier sulla Tunisia e tante altre notizie. Purtroppo, come sempre dobbiamo chiedere venia per quelle la cui pubblicazione dobiamo rinviare o addirittura archiviare.

I nostri specifici problemi

Sul nostro n°99 nelle pagg. 4 e 55 avevamo fissato alcuni paletti per la sopravvivenza della nostra testata. Parte di questi sono stati raggiunti  altri richiedono rapida risposta.

Ci lavoriamo intensamente.

Il 31 gennaio sarà ricordato a Roma alla Camera italiana dei Deputati Mirko Tremaglia. Porteremo il saluto degli italiani di Tunisia.

Nel mese di marzo ricorre l’anniversario della fondazione del Circolo Italiano Tunisi (1970) il cui battesimo fu effettuato dall’Ammiraglio Birindelli nel corso di una visita dell’Amerigo Vespucci.

Entro marzo dovrebbe svolgersi l’Assemblea Generale della CTICI sulla base del nuovo statuto e con l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione. L’importanza e l’avvenire del sodalizio, come a nostro avviso quello della sinergia di tutte le attività economiche, culturali, sociali, etc., nel quadro del potenziamento e del domani dei rapporti italo-tunisini, allargati a quelli europei e mediterranei, dipenderanno da come i responsabili a tutti i livelli affronteranno queste importani questioni.

 


 


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