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Il Corriere di Tunisi “online” riporta le principali notizie pubblicate dal giornale distribuito in abbonamento e in vendita in edicola


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 856 - 208 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Da questa o dall’altra parte del Mediterraneo le incertezze e la suspence sul prossimo futuro continuano: dall’Italia alla Tunisia l’altalena politica tra chi vuole un governo e chi non ne accetta i termini, tra chi vuole risolvere con minor danni possibili una crisi che divide il Paese e chi invece preferisce che si arrivi alla resa dei conti, tra interessi personali e sapienti calcoli, crea ulteriori spaccature tra la popolazione ed i suoi rappresentanti esasperando questo sentimento antipolitico che tanto danno ha procurato già, alimentando correnti che di fatto poco si preoccupano degli effettivi disagi dei loro cittadini traendo gloria dall’instabilità. In Italia, il discorso del Presidente Mattarella, improntato alla saggezza politica, ha fatto capire con chiarezza che l’interesse del Paese in un momento così difficile deve anteporsi ad interessi di parte dando alla funzione di Capo di Stato, se ce ne fosse bisogno, tutta l’importanza che deve avere. La scelta di un governo a guida di Mario Draghi, se suscita perplessità in alcuni partiti politici, viene proposta come ultima alternativa alle elezioni che, in questo momento di crisi sanitaria, politica, sociale ed economica, sarebbe deleteria per l’Italia.

Un governo che, di fronte all’urgenza dettata da una situazione complessa potrebbe salvare il salvabile e permettere all’Italia di non perdere i fondi europei previsti per la ripresa economica (recovery plan) che sono una vera opportunità per il Paese così come la complessa gestione della pandemia. Draghi dovrà gestire imperativi economici e pressioni politiche riuscendo ad amalgamare in un calderone colmo e bollente le esigenze degli uni e degli altri. Gli auguriamo buona fortuna per l’Italia!

In Tunisia il braccio di ferro tra Capo del Governo e Presidenza della Repubblica prosegue, lasciando il Paese in balia dell’incertezza ma soprattutto all’ingovernabilità. Al di là delle ragioni evocate da ambo le parti questa tensione ha ripercussioni importanti: il Paese assiste inerme ad una contesa politica, giustificabile o meno, mentre le condizioni sociali ed economiche peggiorano notevolmente.

Esangue, la Tunisia sta sprofondando in una crisi che con il dilagare della pandemia lascia spazio ad ogni scenario possibile: violenze, corruzione, immobilismo, rivolta.

Varie sono le manifestazioni di protesta che ogni giorno si susseguono da gennaio e non ultima quella del 6 febbraio a Tunisi in commemorazione dell’assassinio di Chokri Belaid, durante la quale, malgrado l’apparato ingente di sicurezza dispiegato, vi sono stati molti slogan ostili al governo.

Il sentimento popolare che prevale è che a dieci anni dalla rivoluzione, nessuna delle attese e delle rivendicazioni siano state realizzate ed in particolare non paiono esser state ottenute né dignità né libertà, punti nodali e parole chiave della rivoluzione o rivolta del 2011. La conseguenza è che assistiamo all’emergere di una società in cui il “fai da te” e “fai per te” regnano sovrani, a scapito di tutti ovviamente e pauperizzando ulteriormente il Paese. In questo contesto, l’economia sommersa la fa da padrona e lo Stato riesce sempre meno a esercitare il suo controllo sull’illecito, il tutto aggravato dall’emergenza sanitaria.

La Tunisia cerca però di lottare contro la pandemia e si spera che, come già annunciato, la campagna di vaccinazione inizi a breve. Un sito per iscriversi è stato aperto (evax.tn) per poter essere vaccinati appena il Paese riceverà le dosi previste. Il sito riguarda sia i cittadini tunisini che gli stranieri residenti.

La primavera è in arrivo e con essa siamo tutti in attesa che possa rifiorire non solo la natura ma anche le nostre vite!

 


 


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 855 – 207 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

Una grande attesa per questo 2021 e come nei riti ancestrali e pagani ci aspettiamo miracoli che resuscitino in noi la credenza in un mondo in cui la collera degli dei si spegnerà dopo le tante vittime sacrificate sull’altare del Covid! Ma viviamo nel presente e non siamo più pagani anche se spesso credenze antiche riemergono in tempi di crisi! Ormai il mondo aspetta con ansia e speranza il vaccino che possa fermare l’epidemia o comunque contenerla. Troppo presto per vederne gli effetti a larga scala, troppo presto per capirne gli effetti collaterali ma troppo tardi per tanti di noi che non avranno più l’opportunità di provarlo.

Molte le critiche nel mondo dov’è già in atto il protocollo di vaccinazione per la lentezza con cui le dosi vengono iniettate ed ancora le troppo poche persone che cominciano a poterne beneficiare: tutti noi vorremmo una vaccinazione di massa e non al contagocce! Ma quando pensiamo che tanti Paesi ancora non ne parlano e non si sa se potranno accedere o meno alla vaccinazione ci interroghiamo su di un mondo in cui il diritto fondamentale alla sanità non sia assicurato a tutti!

Preoccupazione anche tra i residenti italiani in Tunisia e più generalmente tra gli italiani residenti all’estero che vivono in Paesi dove le strutture sanitarie non permetteranno l’accesso alla vaccinazione in tempi mediamente brevi: se prendiamo l’esempio della sola Tunisia e vista l’età media degli italiani qui residenti, avere delle risposte chiare dal governo italiano circa le possibili procedure previste per gli iscritti all’AIRE, non sarebbe un lusso! In tal senso dobbiamo leggere il richiamo del sen. Giacobbe, eletto nella nostra circoscrizione Africa, Asia, Oceania e Antartide che in una lettera al Ministro della Sanità Roberto Speranza, chiede risposte non equivoche in merito agli italiani residenti all’estero. Sperando di non essere messi nel dimenticatoio nazionale, auspichiamo anche noi risposte chiare ad interrogativi che circolano nella collettività: potremmo accedere alla vaccinazione in loco o in Italia e cosa ha previsto il Governo per i suoi iscritti all’Aire, specie per la popolazione a rischio? Se la gratuità è assicurata agli italiani, come sarà per coloro che risiedono all’estero, ma soprattutto come ci si potrà prenotare: come categoria a parte o in funzione del nostro Comune d’origine? Domande rispetto alle quali sollecitiamo risposte in un contesto di forte ripresa della pandemia.

La Tunisia si prepara anch’essa in questo senso anche se tempi e modi non sono ancora molto chiari.

L’importanza in questo inizio 2021 è che le speranze accese in tutto il mondo per un possibile ritorno alla normalità non siano negate a parte della popolazione non solo italiana ma mondiale ed è questo il nostro augurio di buon anno a tutti!

Abbonatevi al nostro giornale che, non senza difficoltà, cerca di resistere e continuare le sue tradizionali pubblicazioni dal lontano 1956!

 


 


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 854 – 206 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Delle feste un po’ speciali quest’anno con il coprifuoco, l’impossibilità di riunire tutta la famiglia in casa o/e in chiesa per chi tradizionalmente assiste alla messa di Natale, di abbracciarci al rintocco della mezzanotte, di festeggiare il Capodanno con cenoni, uscite, balli e cotillons...

La pandemia ci costringe all’immobilità ed alla virtualità e ci rendiamo conto quanto la negata gestualità sia importante nei nostri rapporti con il mondo: dalla stretta di mano all’abbraccio, dalla carezza al bacio, la nostra prossimità agli altri si esprime attraverso il tatto. Mai come oggi questo quinto organo sensoriale, è apparso così importante per permetterci un’interazione con l’ambiente circostante.

Ma bando al pessimismo e accogliamo il 2021 speranzosi di poter superare questa nostra paura dell’altro, del mondo e che al contagio della malattia si sostituisca un contagioso desiderio di vita vissuta nella pienezza di tutti i nostri cinque sensi, che si possa incontrare nuovamente amici e parenti lontani, che si possa riprendere a viaggiare liberamente senza altre motivazioni che il piacere.

Il tanto atteso vaccino ci potrà liberare gradualmente dai rischi del coronavirus? Quali saranno i beneficiari? Sarà gratis per tutti?

Se alcuni paesi hanno già definito la loro strategia e prenotato una quantità di vaccini atta a coprire tutta la popolazione che volontariamente deciderà se farlo o meno, che ne sarà per la Tunisia?

Malgrado il coprifuoco alle ore 20, salvo il sabato e la domenica alle ore 19, le regole sanitarie continuano ad essere rispettate sporadicamente, mettendo a rischio molte persone con minori difese immunitarie. Il fatalismo spesso sostituisce la ragione e il senso della responsabilità in alcuni strati della popolazione. Scienza e ragione appaiono ancora oggi slegate da provvidenza e fato.

Anche in Italia le reazioni spesso isteriche di chi contesta le misure adottate dal governo per contenere la pandemia danno il segnale di un’irresponsabilità sociale e politica con un’aumento notevole di contagiati e purtroppo anche di decessi.

E vero anche che la situazione economica si sta degradando sempre di più, specie per i piccoli commercianti, per i bar, i ristoranti, gli alberghi, i negozi di ogni genere. Ormai molti sono sull’orlo del fallimento perchè costretti a chiudere i battenti e nell’incapacità di resistere ancora a lungo.

Un vero dilemma shakespeariano: essere vivi ma non avere di che vivere o mettersi a rischio di morire per poter vivere?

In Tunisia la situazione politica, sociale, sanitaria ed economica si sta ulteriormente degradando: per il cittadino qualsiasi vi è il sentimento che non vi siano referenti, che lo Stato non risponda, che si viva in un clima di opacità totale in cui non si sa più chi decide per chi e per che cosa, il che instaura un clima di pericolosa precarietà e d’incertezza sul prossimo futuro.

La collettività ha perso un suo storico rappresentante: Francesco Ingrassia. Ci mancherà la sua volontà di partecipare a tutti gli eventi italiani sino al suo ultimo soffio!

Per i cittadini italiani residenti all’estero, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato che i cittadini italiani iscritti all’AIRE titolari di pensione estera (anche in regime internazionale) e proprietari di immobili in Italia hanno diritto alla riduzione di due terzi della TARI (la tassa sui rifiuti). Ad informare dell'esenzione di due terzi è stata l'on. Angela Schirò, parlamentare eletta dalla Circoscrizione estero.

Mentre per l’IMU non è più applicabile l’esenzione stabilita a favore dei cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’AIRE, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza. La deputata Schirò ha dichiarato di impegnarsi attivamente nella prossima legge di Bilancio per il 2021 per il ripristino dell’esenzione dall’IMU per gli italiani residenti all’estero. Speriamo!

Buon Natale e Buon Anno a tutti cristiani e non!



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 853 – 205 [nuova serie]

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Una tensione internazionale che si aggiunge alle problematiche sanitarie ed alle difficoltà economiche ci forniscono la mappa di un mondo che fatica a trovare o a ritrovare un cammino, un senso di marcia, ma dove soprattutto i veri perdenti sono in primis le popolazioni, manipolate in un senso o in un altro per servire interessi da cui saranno ovviamente escluse.

Tutti nemici di tutti, nemici reali, nemici costruiti a tavolino, nemici fittizi: il mondo s’infervora per cause che spesso sono fuochi di paglia, come se fossimo di fronte a grandi manovre internazionali il cui scopo reale non è il confrontarsi di diverse ideologie, ma la volontà latente di affermazione del proprio potere e delle zone di possibile influenza che questo potere determina.

Elezioni a suspence negli Stati Uniti con un risultato finale in favore del democratico Joe Biden con 290 voti contro i 214 per Donald Trump. Tutti gli Stati che hanno riconosciuto la sua vittoria, tra cui l’Italia, si sono congratulati con lui che continua ad essere contestato da Trump, il quale rimette in causa i voti ottenuti dal neo-presidente democratico. Una battaglia legale che, al dire di molti, non porterà esiti significativi tali da poter incidere e ribaltare i risultati espressi dal popolo americano. Secondo la costituzione statunitense, Biden dovrebbe assumere le sue funzioni da gennaio. Al di là dello show del repubblicano, quello che colpisce maggiormente in questa elezione è la violenza dei toni utilizzati che diventa ormai l’espressione politica di molti populisti che un po’ ovunque fioriscono nel mondo e questo certamente a scapito della democrazia stessa.

In questo mese la scena internazionale è diventata onnipresente soprattutto a causa degli attentati di Nizza e Lione, città, quest’ultima, in cui è stato ucciso un professore di storia, reo secondo i terroristi di aver mostrato delle vignette (pubblicate su un noto giornale satirico) ritenute offensive per la religione islamica.

Ancora una volta la violenza si sostituisce al dialogo e i capri espiatori sono persone innocenti.

La tensione che, a seguito degli attentati, si è scatenata tra Parigi ed Ankara che ha sostenuto il boicotaggio dei prodotti francesi nel mondo islamico, è di certo il risultato di uno scacchiere dove le pedine sono la Libia in primis ma anche il controllo del Mediterraneo orientale.

Se da sempre le guerre di religione hanno mascherato guerre tattiche, questa guerra di civiltà che ormai da decenni si vuole imporre nell’inconscio collettivo orientale ed occidentale diventa per chi crede ancora nella ragione, intollerabile.

Per noi, che siamo a metà strada tra Oriente ed Occidente, questa guerra non è la nostra e condanniamo in maniera ferma e inequivocabile ogni manifestazione di violenza cieca e discriminatoria.

Alle famiglie delle vittime degli attentati terroristici ed alla Francia va tutta la nostra solidarietà ed il nostro cordoglio di fronte ad atti che non possono trovare scusanti. Vorremmo però anche sentire la voce della ragione perchè questi atti non siano strumentalizzati politicamente per fare di tutta l’erba un fascio. Che l’atto indicibile degli uni non sia sopportato da chi non ha commesso nessun delitto e non ha colpa. Che i veri colpevoli paghino per i loro atti ma che non siano puniti gli innocenti, come spesso purtroppo capita, facendo di essi dei capri espiatori.

La situazione sanitaria continua a destare molte preoccupazioni allontanando la speranza di una prossima ripresa non solo della vita economica ma della vita tout court. Chiusi e rinchiusi soffriamo tutti di claustrofobia e di non poter gioire delle piccole libertà che riempiono la nostra quotidianità e che si riassumono nel socializzare, spostarci, lavorare ed avere alcuni momenti di svago come stare con gli amici, assistere ad uno spettacolo, vedere una mostra dal vivo. Ci auguriamo che la situazione migliori e che ciascuno di noi possa riprendere il controllo della sua quotidianità.

 



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