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Il Corriere di Tunisi “online” riporta le principali notizie pubblicate dal giornale distribuito in abbonamento e in vendita in edicola


In “lettere” la voce dei lettori che ci possono scrivere anche via email


 

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 658 – 35 [nuova serie] del gennaio 2008

 

 

nostri  problemi

 

Dopo l’Aid el Kebir, dopo Natale, dopo Capodanno 2008, dopo Ras el Am 1429 dell’Egira ed infine dopo il lento rientro dalle lunghe vacanze, sembra necessario rimettersi al lavoro...

Frastornati da tanti auguri, da tanti buoni propositi, da tante buone volontà di rifare un mondo nuovo e bello, pulito e felice...ci si ritrova con la consueta realtà molto meno idilliaca.

Tutti lavorano per la pace, ma la guerra e le “guerrette” imperversano.

L’Unione Europea é guidata da un piccolo Paese nato dalle rovine dell’ex-Jugoslavia e molto vicino, nel bene e nel male, all’Italia. Non sarebbe male che da questa presidenza e soprattutto dalle tradizioni di questa gente cosi impregnata da valori austro-ungarici, latini e mediterranei, potesse nascere una effettiva e costruttiva collaborazione umana e umanista, in attesa della prossima presidenza francese certamente più pragmatica e che dovrà affrontate il divenire del Trattato di Lisbona e le elezioni del 2009.

In Italia, i problemi si aggiungono ai problemi, le polemiche alle polemiche; non possiamo che condividere le parole del Presidente Napolitano e del ministro D’Alema, basta autolesionismo, rimbocchiamo le maniche e togliamo di mezzo il massimo di spazzatura.

In Tunisia, tutto procede con il solito quotidiano impegno, avevamo previsto di dedicare questo numero alle innumerevoli iniziative in  corso, saremo costretti a rimandarlo. Chiediamo venia.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare il nuovo Ambasciatore di Tunisia a Roma , appena reduce dall’avere presentato le sue credenziali al Presidente Napolitano, il quale ha ribadito la sua profonda amicizia per la nostra seconda patria. Rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro e la nostra volontà di continuare a collaborare per quanto ci sarà consentito per consolidare e sviluppare sempre più i legami di amicizia fra i nostri due Paesi.

Rimandiamo anche al prossimo numero i nostri propositi circa il rilancio dell’associazionismo e l’eventuale rinascita del Comites Tunisi. Ricordando che l’anno 2008 é importante perché vedrà il rinnovo elettivo di quasi tutte le amministrazioni tuttora esistenti in pratica o in teoria. Con le interviste degli attuali presidenti in carica.

Concludiamo con i nostri cari complimenti al presidente Azzia per i 40 anni di Sicilia Mondo che si prepara molto solennemente a festeggiare a Catania dal primo febbraio;  e con un grazie particolare al nostro caro ex ambasciatore Badra per le sue parole ed i suoi auguri che ricambiamo lieti  di riprendere la nostra "vecchissima" collaborazione.



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 657 – 34 [nuova serie] del 15 dicembre 2007

 

Aïd Mabrouk

Buon Natale, Buon Anno

 

Si conclude il semestre portoghese dell'Unione Europea con la solenne firma del trattato che sostituisce (allegerendola) la costituzione bocciata da Francia e Olanda. E' un successo anche  se  se ne  attende  la  ratifica  dei  27. I prossimi semestri del 2008 saranno importanti, soprattutto il secondo (la Francia) che dovranno portare alle elezioni del 2009.

In Tunisia, approvata la finanziaria 2008, ci si prepara con fiducia a fronteggiare l'apertura delle frontiere doganali con l'Unione Europea,  l'anno nuovo e gli innumerevoli e positivi impegni  presi. Ne parleremo ampiamente sul prossimo numero.

In Italia, come sempre  tra mille scogli, il Governo Prodi ha posto la fiducia per l'approvazione della finanziaria 2008.

Siamo più di 3000 e speriamo, come anche scrive il nostro ambasciatore, entro il prossimo anno essere nuovamente considerati cittadini  " à part entière" sia dal CGIE sia dall'amico Santellocco.

Il 2007 come i suoi predecessori volge alla fine. Fra pochi giorni daremo il via al 2008, pieno di incognite e di rispettive notizie buone, medie e cattive. La vita, siatene certi, lo ripetiamo per chi continuerà a leggerci, continuerà.

Consentiteci di soffermarci sulle vicende del nostro (e soprattutto vostro) giornale.  Malgrado le abituali difficoltà, siamo riusciti ad uscire in una nuova veste a colori, ambiziosa ma costosa.

Continueremo a fare del nostro meglio.

Non dovete dimenticare però cari lettori, che il giornale non ha sovvenzioni di sorta e vive UNICAMENTE del contributo dei suoi abbonati e sostenitori e dei sacrifici dei suoi collaboratori.

Un saluto ed un augurio di sempre maggiore prosperità a tutte le associazioni, ai residenti ed alle società italiane che operano in Tunisia.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno espresso la loro solidarietà e la loro simpatia. Ad essi diciamo che il CORRIERE DI TUNISI continuerà come nel passato, ad "esternare il loro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino".

Proprio come lo avevamo promesso più di cinquanta anni fa nel nostro primo numero.

Tanti auguri a tutti i nostri lettori ed amici, grazie per la loro fedeltà. Riprenderemo, lo speriamo, il "collier" nel 2008 sempre guidati dal nostro inguaribile ottimismo con un molto affettuoso pensiero al nostro caro Padre Marin di cui abbiamo appreso, purtroppo, la scomparsa con molto ritardo.

 



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 656 – 33 [nuova serie] dicembre 2007

 

nostri  problemi

Sul finire del 2006 il Papa era in Turchia, è di questi giorni la  pubblicazione della sua enciclica sulla speranza così come in questi ultimi di novembre si è accesa negli Stati Uniti d’America una luce dopo sessant’anni di ininterrotti e sanguinosi conflitti, per una vera pace tra israeliani e palestinesi. Speriamo in bene.

In Italia prosegue imperterrita la difficile navigazione del governo Prodi e della sua burrascosa coalizione. Anche qui sembra concludersi la dolorosa e inconcludente fase del "muro contro muro" e come Diogene i "leaders" cercano la luce dell’avvenire la quale, a nostro avviso, si trova nel dialogo, nel confronto costruttivo delle idee ma certamen­te non nella ricerca "ad infinitum" di delegittimare l’avversario.

In Tunisia è in dirittura di arrivo la legge finanziaria 2008, notevoli i risultati fin qui raggiunti. Sempre più positivo l’andamento dell’XI° piano di sviluppo. Ci si prepara come in tutti i paesi e famiglie mussulmane a festeggiare l’Aïd El Kebir, ricordo solenne del sacrificio di Abramo.

Rinnoviamo il nostro più caldo Aïd Mabruk.

 

I nostri specifici problemi.

L’anno 2007 volge alla fine e come sempre "la lingua batte dove il dente duole" crediamo necessario scuotere un pochino la dirigenza delle nostre associazioni, alcune, apparentemente, sempre più ibernate, e ci proponiamo di intervistare i vari presidenti in carica per conoscere le loro visioni di avvenire e quelle del sodalizio che presiedono, anche in previsione di una rinascita del COMITES/TUNISI.

Evidentemente non vogliamo alla vigilia delle prossime feste natalizie e di fine anno creare turbamenti. Siamo convinti che dal succo di questi colloqui troveremo sano nutrimento per far nascere o rinascere dinamismo e sinergie a nostro parere fin qui troppo sopite.

Concludiamo ricordando (a chi non lo ha ancora fatto) che gli ab­bonamenti vanno rinnovati e che gli inserti pubblicitari sono indis­pensabili per la sopravvivenza del giornale.

Grazie.



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 655 - 32 [nuova serie] novembre 2007

 

nostri  problemi

Nel mondo un punto positivo : la maggioranza contro la pena di morte alle Nazioni Unite grazie alle iniziative dell’Italia e dell’Unione Europea. Preoccupazione invece per gli scioperi in Francia e Germania, l’aggravarsi della crisi pakistana, i tifoni in India, i conflitti endemici in Africa e Medio Oriente ed il sempre più caro petrolio.

In Italia, superato lo scoglio del Senato senza voto di fiducia, la finanziaria 2008 passa alla Camera. La non facile navigazione del governo Prodi continua tra mai sopite polemiche.

In Tunisia, molto degnamente e con larga partecipazione di popolo é stato ricordato il XX° del 7 novembre 1987. Continua intenso il lavoro sia per lo studio del bilancio 2008 sia per l’attuazione degli ambiziosi progetti iscritti sui programmi dell’XI° piano quinquennale di sviluppo. Cultura, ambiente, progresso sociale, convivenza pacifica e lotta al terrorismo sono sempre all’ordine del giorno. In tutte le capitali è stato celebrato questo XX° anniversario. Abbiamo seguito il convegno svoltosi a Roma, lo accenniamo in questo giornale e ne riparleremo ampiamente sul prossimo numero.

L’ambasciatore uscente saluta i nostri lettori e gli italiani di Tunisia, confermando che siamo nuovamente più di 3000 iscritti all’AIRE. Abbiamo incontrato l’ambasciatore Antonio d’Andria, pubblichiamo il suo saluto e lo presentiamo riprendendo l'articolo del "Mattino" di Napoli quando ha lasciato quella città. Rinnoviamo  il nostro più caldo benvenuto a lui ed alla sua gentile consorte.

I nostri specifici problemi

Ricordiamo, relativamente al fatto che abbiamo nuovamente diritto ad un COMITES eletto, il nostro scritto del luglio 2003 (N°579):

L’Ambasciatore Arturo Olivieri, prima di presentare le credenziali al presidente Zine El Abidine Ben Ali ha voluto ricevere «in primis» nel suo studio, splendidamente rinnovato, l’organo eletto dalla collettività il COMI­TES/Tunisi. Quest’ultimo nella sua variegata rap­presentanza incarna le varie istanze degli italiani qui residenti e operanti.

E’ stata una riunione piena di insegnamenti e che ha  consentito uno scambio di opinioni espresso con grande sincerità e franchezza. Moltissimi i problemi da affrontare. Non per ultimo quello relativo all’ag­giornamento dell’anagrafe consolare e la urgentissima necessità di far rientrare il più presto possibile le notevoli discrepanze tra le liste consolari e quelle del ministero degli interni...

Ricordiamo anche quanto scritto nel gennaio 2004 (N°588) :

Con il medesimo senso di gelo che, suppo­niamo, la cavia di monsieur Guillotin provò al contatto del famigerato coltello, abbiamo letto la lettera inviata dal capo della cancelleria consolare al presidente del COMI­TES/Tunisi (vedi pag. 2). Da detta lettera risulta che "codesto ufficio NON (ripetesi NON) dovrà procedere al rinnovo/istituzione di tale comitato."

Gli italiani di Tunisia dovranno ritrovarsi nelle loro diversità dopo quattro anni di progressiva ibernazione e prepararsi ad avere nuovamente un COMITES eletto. Non sarà un lavoro facile ma siamo sempre convinti che sarà un lavoro utile. Torneremo come Penelope a tessere la tela in attesa del ritorno di Ulisse.

Concludiamo ricordando che Natale si avvicina così come la fine dell’anno e che per la sopravivenza del giornale il rinnovo degli abbonamenti e gli inserti pubblicitari sono indispensabili.

Grazie di farci un pensierino.



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