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Il Corriere di Tunisi “online” riporta le principali notizie pubblicate dal giornale distribuito in abbonamento e in vendita in edicola


In “lettere” la voce dei lettori che ci possono scrivere anche via email


 

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 646 – 23 [nuova serie] dal 30 aprile al 15 maggio 2007

 

NOTRI PROBLEMI

 

In Francia primo turno elettorale,sono risultati: primo Sarkozy e seconda Segolene Royal. Prossimo turno decisivo il 6 maggio. Battaglia difficile, molto atteso il risultato. In Tunisia ove la Francia ha mantenuto una rete consolare molto efficiente e presente hanno votato parecchie migliaia di cittadini francesi.

  In Italia la vita politica é sempre molto intensa. L’UDC di Casini ha tenuto il suo congresso confermando la sua linea di centro destra e Cesa segretario. I DS e la Margherita hanno tenuto le loro assisi decidendo di confluire nel costituendo Partito Democratico. Il congresso dei comunisti italiani ha confermato l’attaccamento alla falce e martello ed ha riproposto la federazione dei partiti di sinistra. Si vuol rifare in Parlamento la legge elettorale ma si é aperta la campagna referendaria con l’inizio di raccolta di firme. Sempre complesso il quadro politico. Forse la situazione si chiarirà dopo le elezioni amministrative e siciliane.

In Tunisia, il presidente Ben Ali ed il suo governo proseguono con sempre maggior dinamismo la loro azione per il progresso del paese. È di questi giorni una poderosa azione per il rilancio dell’associazionismo e del volontariato. Si é aperta la Fiera del Libro.

Torniamo ai nostri abituali specifici problemi.

Con un po’ di anticipo sul previsto si é tenuta l’attesa assemblea generale  della Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria. Interessante il risultato delle elezioni sulla base del nuovo statuto. Per la prima volta nella storia della CTICI i candidati italiani erano più numerosi di quelli tunisini. Certamente il consiglio di amministrazione neo-eletto modificherà profondamente la marcia di questo storico sodalizio. Riferiremo ampiamente sulle nuove strutture sul nostro prossimo numero.

Tra maggio e giugno 2007 dovremmo avere le assemblee generali della SIA (rinnovo 4 consiglieri) del Circolo Italiano (non elettiva) della Società Sportiva Aurora ( elettiva) che dovrebbe uscire dal LIMBO tanto più che questi (il limbo ovviamente) é stato ufficialmente soppresso. Ci é stato chiesto di notiziare i soci, e noi attendiamo notizie.

L’ANFE (che in Tunisia fa capo all’ammiraglio a.r. Fabio Ghia) compie 60 anni. Quanto é mutata la situazione dell'Italia da quando si impose la nascita di questo Ente, fondato da Maria Federici, per tutelare le famiglie (Mogli e Figli) lasciate sole in Patria.

Da varie parti ci viene segnalata la volontà di rilanciare quel che resta di vita associativa. Le nostre colonne sono sempre a disposizione per scritti o segnalare e riferire su riunioni, anche se non é facile uscire dalla ibernazione prolungata.

Gli incontri italo-tunisini e tuniso-italiani nazionali, regionali ed universitari sono sempre più numerosi ed intensi. Sarebbe opportuno un pò di coordinamento e sinergia, altrimenti come ci diceva un bravo amico, rischiamo “fuochi d’artificio” brillanti ma poco concludenti.

Anche per la sopravvivenza del nostro foglio questo mese di maggio ci vedrà fare una attenta riflessione. E’ prevista una molto importante e decisiva riunione.

Ammainare é doloroso, ma se non resta nient’altro da fare. Che fare?

 



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 645 – 22 [nuova serie] dal 10 al 25 aprile 2007

  

 NOSTRI PROBLEMI

 

Quando prendere fischi per fiaschi rasenta  la  cattiva fede  e  l’ipocrisia

 

L’amico Franco Santellocco continua a battere sul “solitario percorso di Elia Finzi del Corriere di Tunisi” dimenticando volontariamente che le decisioni dei suoi ministri dell’epoca, Frattini e Tremaglia sopprimendo il Comites Tunisi, non lo hanno rinnovato o riproposto come era prima del 1997 cioè di nomina prefettizia, ne tanto meno hanno lasciato all’associazionismo (che con nutrita partecipazione, sempre a Tunisi con tutti i delegati "africani" escluso il Sud Africa, aveva eletto proprio il prof. Santellocco quale delegato ufficiale della zona) avere un posto nelle strutture del CGIE. In effetti furono per legge soppresse le due rappresentanze, impedendo a priori ogni possibilità di azione diretta salvo con il cappello in mano.

Noi ci siamo sempre elevati contro questa situazione. C’è sempre stato risposto, anche in questi ultimissimi giorni:  Dura  Lex... Sed Lex. Se non risultiamo iscritti all’AIRE più di 3000, la cosa c’è sempre regolarmente rinfacciata, nulla si può fare.  Ma siamo noi "vox clamans in deserto" ad avere la forza di chiedere alle nostre istituzioni di iscrivere d’ufficio all’AIRE tutti i connazionali residenti che chiedono un documento ufficiale, sia anche il rinnovo della patente nazionale? Sicuramente la risposta è negativa. Siamo infatti un giornale che con notevolissimi e poco ricambiati sforzi cerca, ironia a parte, come ci scrive l’ambasciatore  Arturo Olivieri, di essere un "baluardo" di italianità in questo Paese, e non da oggi. Forse la nostra azione e la nostra sopravivenza, forse ancor più la nostra indipendenza danno fastidio, ce ne dispiace ma fintanto che non avremo la prova assoluta di aver torto a Canossa non andiamo.

Continueremo ad esternare il nostro libero pensiero.

Per concludere ricordiamo al prof. Santellocco i nostri scritti per far si che per i COMITES nei paesi di vecchia tradizione e presenza una riduzione del numero delle iscrizioni richieste per legge sia portata da 3000 a 2000 per essere elettiva. Questa medesima domanda formuleremo agli eletti della nostra circoscrizione, non chiederemo loro di "battere un colpo" come ripetutamente fa l’AIE (struttura che fa capo all’amico Santellocco) ma di affrontare questo serissimo argomento soprattutto se si vuole che COMITES, CGIE ed eletti nel mondo siano veramente la cinghia di trasmissione tra loro e le strutture parlamentari della nazione italiana. Questo noi chiederemo quando, i nostri eletti, speriamo presto, verranno in Tunisia. Visita come abbiamo già scritto alla quale vorremo ci sia la più larga partecipazione possibile.

Rigettiamo con sdegno e tanta amarezza quanto scrive Santellocco e cioè che con il nostro lavoro... sacrifichiamo una comunità italiana, attiva, poliedrica, desiderosa di partecipazione, di essere utile... È vero proprio il contrario e a Santellocco chiediamo che sia lui con un po’ di umiltà ad agire di concerto anche con chi non sta dalla sua parte politica.

Questo mese di aprile la Tunisia e il Presidente Ben Alì hanno ricordato i martiri del 1938 ed il combattente supremo Habib Burghiba. Dopo il Muled (nascita del profeta) si é festeggiata la Pasqua, ci si prepara per il 1° maggio.

 



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 644 - 21 [nuova serie] dal 16 al 31 marzo 2007

  

 NOSTRI PROBLEMI

Mentre la Tunisia celebrava il 20 marzo con fasto, il 51° anniversario della sua ritrovata indipendenza, a Roma il 23 marzo é stato solennemente ricordato il 50° anniversario del trattato che diede i natali a quella che dai 6 fondatori vede oggi raggruppate nell’UNIONE EUROPEA 27 nazioni le quali riunite, contano più di 400 milioni di abitanti, gran parte del potenziale economico mondiale ed un bel numero di secoli di civiltà complementari e luminosi anche se spesso insanguinati da conflitti cruenti e dolorosi.

L’Unione Europea ha permesso al continente di vivere in pace per più di sessant’anni e di sviluppare un'economia estremamente proficua. Oggi pero' si trova, come tutto il mondo in cui viviamo, confrontata a problemi estremamente complessi la cui soluzione é difficilissima, ma se non trovata rapidamente, rischia di riportarci  in situazioni di estrema gravità.

Formuliamo i nostri più fervidi auguri ai governanti affinché il 2007 consenta di preparare e riservare ai nostri figli e nipoti che vivono in Europa e a quelli che come noi, operano e vivono nel bacino mediterraneo (Africa o Asia) intimamente legati - nel bene e nel male - alle vicende europee, altri cinquant’anni di pace e prosperità.

La Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria ha rimandato al 18 aprile la convocazione delle sue assemblee generali, previste precedentemente per il 4 aprile. Come abbiamo ripetutamente scritto, molto si attende da queste assemblee. Auguriamo un nuovo consiglio di amministrazione dinamico ed efficace.

Nel corso di una brevissima visita a Roma abbiamo parlato della nostra vita associativa la quale dal giorno in cui é stato sciolto il COMITES/Tunisi é sempre, a nostro avviso, più sbandata e disordinata Abbiamo preso positivi contatti con i rappresentanti eletti all’estero per la ripartizione Africa, Asia, Oceania ed Antardide. Con loro dovremmo organizzare presto un incontro con la nostra collettività e, lo auguriamo di cuore, riprendere le antiche e fruttuose iniziative che facevano ritrovare assieme rappresentanti di Marocco, Algeria,Libia, Egitto e perché non Malta, Grecia, Spagna, Francia ed altri paesi del Mediterraneo. Ne riparleremo, speriamo presto.

Sempre a Roma é stata, celebrata la festa dell’indipendenza e, malgrado il nubifragio abattutosi in quel giorno sulla capitale, il “tout Rome” ha voluto essere presente, signorilmente ricevuti dall'ambasciatore Ben Mansour e dalla gentile Signora. Ne riparleremo sul prossimo numero.

 



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 643 - 20 [nuova serie] dal 1 al 15 marzo 2007

 

 

NOSTRI PROBLEMI

II mese di marzo è un mese carico di ricorrenze e festività.

L’8 marzo è la festa della donna, il 20 marzo si celebra la ritrovata indipendenza del paese ed il 21 marzo è festa della gioventù.

Ma prima di ricordare che anche il nostro foglio vide la luce in quel periodo e sempre per ricordare, dieci anni or sono la collettività, tutta alla gioia di contare più di 3000 membri (ufficiali), ha eletto il proprio COMITES. E’ stata una esperienza interessante. Siamo ripassati al di sotto della soglia anagrafica dei 3000 e soli dei 111 COMITES sparsi per il mondo, su decisione dell’allora ministro Frattini e senza che Nessuno, tanto meno Santellocco, “Battesse un colpo”, il COMITES Tunisi (e con esso la Tunisia) sparivano dal C.G.I.E. e organismi annessi e connessi. Con il  conseguente sfascio della nostra attività associativa. 

La C.T.I.C.I. conferma la data del 4 aprile per l’Assemblea  Generale elettiva. Il sodalizio  che ormai ha superato ampiamente il secolo di vita per la sua struttura iniziale e compie più di vent’anni della struttura attuale ha profondamente bisogno di rifarsi "une beauté".

Ricordiamo tradizionalmente, come ogni anno, la fondazione del nostro foglio, riportando le parole precedenti, segno di fedeltà e perseveranza. Vogliamo pero’ ripetere quanto ci sia necessario l’aiuto dei nostri estimatori.  Le difficoltà sono, come i costi, sempre maggiori. La pubblicazione sopratutto nella nuova formula  richiede sacrifici notevolissimi. Il contributo dei lettori e sostenitori è indispensabile.

Sono trascorse tante stagioni da quel marzo del 1956, quando, la Tunisia all’alba della sua indipendenza, un gruppo di italiani di questo paese si riuniva attorno al decano Giuseppe FINZI per dare vita ad un foglio in lingua italiana.

In questo non breve arco di tempo, il giornale è stato testimone ed anche protagonista di tanti avvenimenti che hanno visto il continuo affermarsi della personalità della Tunisia.

Ed anche il ridimensionamento della collettività italiana qui  residente ed operante. Oggi come Ieri, confortati da quanti ci hanno seguiti ed aiutati, spronati da coloro che ci hanno criticato e ci criticano costruttivamente, auguriamo di poter proseguire la nostra missione, fedeli alla premessa del nostro primo numero e cioè :

«Per permettere a voi tutti di esternare, con noi, il vostro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino.

«Il Corriere di Tunisi» è lieto di iniziare le sue pubblicazioni al sorgere di un’era nuova per la Tunisia. Era nuova che noi salutiamo con rispetto, e al nostro saluto uniamo la promessa di contribuire con il nostro lavoro alla sempre crescente prosperità del Paese, e l’augurio fervido e sincero di pace, benessere operoso, di una intensa comunione di affetti e di pensieri per tutte le differenti collettività che vi vivono perchè la Libertà regni per tutti, l’Uguaglianza fra tutti e la Fratellanza nel cuore di tutti».

 



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