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NOTRI PROBLEMI In Francia primo turno elettorale,sono risultati: primo Sarkozy e seconda Segolene Royal. Prossimo turno decisivo il 6 maggio. Battaglia difficile, molto atteso il risultato. In Tunisia ove In Italia la vita politica é sempre molto intensa. L’UDC di Casini ha tenuto il suo congresso confermando la sua linea di centro destra e Cesa segretario. I DS e In Tunisia, il presidente Ben Ali ed il suo governo proseguono con sempre maggior dinamismo la loro azione per il progresso del paese. È di questi giorni una poderosa azione per il rilancio dell’associazionismo e del volontariato. Si é aperta Torniamo ai nostri abituali specifici problemi. Con un po’ di anticipo sul previsto si é tenuta l’attesa assemblea generale della Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria. Interessante il risultato delle elezioni sulla base del nuovo statuto. Per la prima volta nella storia della CTICI i candidati italiani erano più numerosi di quelli tunisini. Certamente il consiglio di amministrazione neo-eletto modificherà profondamente la marcia di questo storico sodalizio. Riferiremo ampiamente sulle nuove strutture sul nostro prossimo numero. Tra maggio e giugno 2007 dovremmo avere le assemblee generali della SIA (rinnovo 4 consiglieri) del Circolo Italiano (non elettiva) della Società Sportiva Aurora ( elettiva) che dovrebbe uscire dal LIMBO tanto più che questi (il limbo ovviamente) é stato ufficialmente soppresso. Ci é stato chiesto di notiziare i soci, e noi attendiamo notizie. L’ANFE (che in Tunisia fa capo all’ammiraglio a.r. Fabio Ghia) compie 60 anni. Quanto é mutata la situazione dell'Italia da quando si impose la nascita di questo Ente, fondato da Maria Federici, per tutelare le famiglie (Mogli e Figli) lasciate sole in Patria. Da varie parti ci viene segnalata la volontà di rilanciare quel che resta di vita associativa. Le nostre colonne sono sempre a disposizione per scritti o segnalare e riferire su riunioni, anche se non é facile uscire dalla ibernazione prolungata. Gli incontri italo-tunisini e tuniso-italiani nazionali, regionali ed universitari sono sempre più numerosi ed intensi. Sarebbe opportuno un pò di coordinamento e sinergia, altrimenti come ci diceva un bravo amico, rischiamo “fuochi d’artificio” brillanti ma poco concludenti. Anche per la sopravvivenza del nostro foglio questo mese di maggio ci vedrà fare una attenta riflessione. E’ prevista una molto importante e decisiva riunione. Ammainare é doloroso, ma se non resta nient’altro da fare. Che fare?
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NOSTRI PROBLEMI Quando prendere fischi per fiaschi rasenta la cattiva fede e l’ipocrisia L’amico Franco Santellocco continua a battere sul “solitario percorso di Elia Finzi del Corriere di Tunisi” dimenticando volontariamente che le decisioni dei suoi ministri dell’epoca, Frattini e Tremaglia sopprimendo il Comites Tunisi, non lo hanno rinnovato o riproposto come era prima del 1997 cioè di nomina prefettizia, ne tanto meno hanno lasciato all’associazionismo (che con nutrita partecipazione, sempre a Tunisi con tutti i delegati "africani" escluso il Sud Africa, aveva eletto proprio il prof. Santellocco quale delegato ufficiale della zona) avere un posto nelle strutture del CGIE. In effetti furono per legge soppresse le due rappresentanze, impedendo a priori ogni possibilità di azione diretta salvo con il cappello in mano. Noi ci siamo sempre elevati contro questa situazione. C’è sempre stato risposto, anche in questi ultimissimi giorni: Dura Lex... Sed Lex. Se non risultiamo iscritti all’AIRE più di 3000, la cosa c’è sempre regolarmente rinfacciata, nulla si può fare. Ma siamo noi "vox clamans in deserto" ad avere la forza di chiedere alle nostre istituzioni di iscrivere d’ufficio all’AIRE tutti i connazionali residenti che chiedono un documento ufficiale, sia anche il rinnovo della patente nazionale? Sicuramente la risposta è negativa. Siamo infatti un giornale che con notevolissimi e poco ricambiati sforzi cerca, ironia a parte, come ci scrive l’ambasciatore Arturo Olivieri, di essere un "baluardo" di italianità in questo Paese, e non da oggi. Forse la nostra azione e la nostra sopravivenza, forse ancor più la nostra indipendenza danno fastidio, ce ne dispiace ma fintanto che non avremo la prova assoluta di aver torto a Canossa non andiamo. Continueremo ad esternare il nostro libero pensiero. Per concludere ricordiamo al prof. Santellocco i nostri scritti per far si che per i COMITES nei paesi di vecchia tradizione e presenza una riduzione del numero delle iscrizioni richieste per legge sia portata da Rigettiamo con sdegno e tanta amarezza quanto scrive Santellocco e cioè che con il nostro lavoro... sacrifichiamo una comunità italiana, attiva, poliedrica, desiderosa di partecipazione, di essere utile... È vero proprio il contrario e a Santellocco chiediamo che sia lui con un po’ di umiltà ad agire di concerto anche con chi non sta dalla sua parte politica. Questo mese di aprile
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NOSTRI PROBLEMI Mentre L’Unione Europea ha permesso al continente di vivere in pace per più di sessant’anni e di sviluppare un'economia estremamente proficua. Oggi pero' si trova, come tutto il mondo in cui viviamo, confrontata a problemi estremamente complessi la cui soluzione é difficilissima, ma se non trovata rapidamente, rischia di riportarci in situazioni di estrema gravità. Formuliamo i nostri più fervidi auguri ai governanti affinché il 2007 consenta di preparare e riservare ai nostri figli e nipoti che vivono in Europa e a quelli che come noi, operano e vivono nel bacino mediterraneo (Africa o Asia) intimamente legati - nel bene e nel male - alle vicende europee, altri cinquant’anni di pace e prosperità. Nel corso di una brevissima visita a Roma abbiamo parlato della nostra vita associativa la quale dal giorno in cui é stato sciolto il COMITES/Tunisi é sempre, a nostro avviso, più sbandata e disordinata Abbiamo preso positivi contatti con i rappresentanti eletti all’estero per la ripartizione Africa, Asia, Oceania ed Antardide. Con loro dovremmo organizzare presto un incontro con la nostra collettività e, lo auguriamo di cuore, riprendere le antiche e fruttuose iniziative che facevano ritrovare assieme rappresentanti di Marocco, Algeria,Libia, Egitto e perché non Malta, Grecia, Spagna, Francia ed altri paesi del Mediterraneo. Ne riparleremo, speriamo presto. Sempre a Roma é stata, celebrata la festa dell’indipendenza e, malgrado il nubifragio abattutosi in quel giorno sulla capitale, il “tout Rome” ha voluto essere presente, signorilmente ricevuti dall'ambasciatore Ben Mansour e dalla gentile Signora. Ne riparleremo sul prossimo numero.
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NOSTRI PROBLEMI II mese di marzo è un mese carico di ricorrenze e festività. L’8 marzo è la festa della donna, il 20 marzo si celebra la ritrovata indipendenza del paese ed il 21 marzo è festa della gioventù. Ma prima di ricordare che anche il nostro foglio vide la luce in quel periodo e sempre per ricordare, dieci anni or sono la collettività, tutta alla gioia di contare più di 3000 membri (ufficiali), ha eletto il proprio COMITES. E’ stata una esperienza interessante. Siamo ripassati al di sotto della soglia anagrafica dei 3000 e soli dei 111 COMITES sparsi per il mondo, su decisione dell’allora ministro Frattini e senza che Nessuno, tanto meno Santellocco, “Battesse un colpo”, il COMITES Tunisi (e con esso Ricordiamo tradizionalmente, come ogni anno, la fondazione del nostro foglio, riportando le parole precedenti, segno di fedeltà e perseveranza. Vogliamo pero’ ripetere quanto ci sia necessario l’aiuto dei nostri estimatori. Le difficoltà sono, come i costi, sempre maggiori. La pubblicazione sopratutto nella nuova formula richiede sacrifici notevolissimi. Il contributo dei lettori e sostenitori è indispensabile. Sono trascorse tante stagioni da quel marzo del 1956, quando, In questo non breve arco di tempo, il giornale è stato testimone ed anche protagonista di tanti avvenimenti che hanno visto il continuo affermarsi della personalità della Tunisia. Ed anche il ridimensionamento della collettività italiana qui residente ed operante. Oggi come Ieri, confortati da quanti ci hanno seguiti ed aiutati, spronati da coloro che ci hanno criticato e ci criticano costruttivamente, auguriamo di poter proseguire la nostra missione, fedeli alla premessa del nostro primo numero e cioè : «Per permettere a voi tutti di esternare, con noi, il vostro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino. «Il Corriere di Tunisi» è lieto di iniziare le sue pubblicazioni al sorgere di un’era nuova per
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